COME RICONOSCERE LE MOSCHE COMUNI
Appartiene a questo gruppo la tipica Musca Domestica che è attirata dal calore, dal sudore, dall’umidità. Solitamente presente in cucina, questo insetto vola laddove vi è materiale organico. Tra le specie pungitrici riscontriamo la Stomoxys calcitrans, una specie ematofaga che punge gli animali e gli uomini prevalentemente alle caviglie e agli arti. Essa punge con il suo apparato boccale pronunciato, risultando così veicolo di trasmissione di agenti patogeni pericolosi. L’ovodeposizione della mosca fecondata deve avvenire in un luogo ricco di umidità e di sostanze organiche, ecco che esse ricercano materia putrefatta per prolificare, quindi immondizia, escrementi di uomo o animali, sostanze vegetali in putrefazione. Se in campagna le mosche ove depongono nelle stalle e nei pollai dove è presente il letame, in città esse si concentrano intorno ai cassonetti della spazzatura. La deposizione delle uova avviene mediante la matrice nutritiva che va esposta alla luce. Le femmine possono deporre in un solo giorno 150 uova di forma ovale, l’operazione va ripetuta in un anno per 5-6 volte. Dopo un’incubazione di circa 48 ore, esce la larva che odia la luce e ama il caldo, sviluppandosi a una temperatura di 50°.
RICONOSCERE UNA INFESTAZIONE DI MOSCHE
Solitamente capita che vi sia la presenza di mosche in casa, anche rumorose, ma se il numero di questi spiacevoli insetti cresce sempre più, vuol dire che occorre prendere delle serie precauzioni. L’elevata capacità riproduttiva soprattutto nei mesi più caldi fa sì che si sviluppino numerose generazioni, concentrazioni di larve che poi diventano pupe e successivamente mosche adulte. L’individuazione di macchie sulle superfici più alte della casa, sulle pareti o sulle lampade è il campanello d’allarme che esorta a temere l’infestazione. La sanificazione dell’ambiente costituisce il primo intervento mirato per il controllo dell’infestazione mosche.
Sanificare l’habitat significa rimuovere le sostanze organiche utilizzate per il proliferarsi delle larve. Se lo smaltimento dei rifiuti organici nei luoghi residenziali è più facile, nei grandi allevamenti industriali e negli stabilimenti alimentari ciò risulta più difficile. Sanificare i canali di scolo, gli scarichi, gli spazi sottostanti ai pavimenti e tutte le fessure che possono risultare comodi luoghi per l’ovodeposizione, può ridurre il rischio di infestazione. Nei luoghi di lavoro è opportuno controllare, oltre ai contenitori dei rifiuti organici, anche i serbatoi dell’acqua piovana o i vecchi macchinari.
COME SI SVOLGE LA DISINFESTAZIONE
Una lotta mirata a eliminare le mosche dagli spazi domestici può essere svolta solo da imprese specializzate in questa delicata operazione. Esse si servono di trattamenti adulticidi abbattenti che, applicati in quantità tra i 4 e gli 8 litri/m2, sono in grado di ridurre drasticamente l’infestazione. Gli specialisti svolgono un primo sopralluogo per individuare i focolai riproduttivi delle mosche, localizzando la presenza di nidi. Successivamente si attua la lotta con prodotti specifici in gel o schiuma che non risultano nocivi alla salute degli abitanti la casa e non inquinano l’ambiente. Questa disinfestazione ecologica viene praticata con attrezzature che rispondono alle norme CE, esse irrorano l’insetticida a bassa pressione, evitando danni alle pareti, ai pavimenti e ai battiscopa.
Per il trattamento dei focolai larvali viene utilizzato un larvicida a basso impatto ambientale che penetrana nei focolai e risulta molto efficace, essendo munito di bassa tossicità per l’uomo. Granuli, polveri bagnabili e concentrati emulsionabili sono presidi utilizzati per distruggere le larve, evitando che queste cresciute invadano gli spazi abitativi. L’efficacia di questi prodotti può prolungarsi fino a due mesi circa. Il periodo di efficacia varia a seconda della superficie trattata, della presenza di umidità, dell’esposizione delle pareti alla luce. L’innovativo utilizzo di esche solide, granulati di zucchero, farina di cereali, oppure liquide come sciroppi e melasse, risultano un ottimo sistema per attrarre le mosche. Il principio attivo contenuto nelle esche è una miscela di metabolici naturali che risulta meno invasivo per l’ambiente e letale per la mosca.
Per la disinfestazione esterna in assenza di animali potrà essere impiegato un piretroide di ultima generazione che verrà applicato con una cadenza di 3-4 settimane. Gli interventi di lotta alle mosche sono associati allo studio delle situazioni contingenti e vanno applicati sempre con un impatto ambientale che deve risultare il più basso possibile, anche nei luoghi aperti.
Metodi per prevenire l'infestazione di Mosche
Si è notato poi che molte specie di mosche sono attive durante il giorno e sono attirate dalla luce solare che filtra attraverso le finestre. Ecco che l’applicazione di trappole luminose a luce UV attira le mosche e le distrugge, risultando un importante strumento di disinfestazione, comodo anche per svolgere un piano di monitoraggio e controllo. Queste trappole devono essere collocate lontano dalle aperture di casa, in modo da non essere intercettate dagli insetti. L’altezza giusta di questi dispositivi è di 1,5 metri dal pavimento, capaci di catturare anche gli insetti che volano di notte. Ricordarsi di tenere in ordine anche il giardino eliminando residui organici sparsi in giro ed evitando che le fioriere abbiano dell’acqua stagnante capace di attrarre insetti. Attuare tutte le norme di igiene ambientale anche nelle aree urbane adiacenti le abitazioni è un passo fondamentale per eliminare il rischio di infestazione mosche. Oltre alla pulizia dei cassonetti, vanno pulite le strade, va tagliata la vegetazione infestante. In ambito zootecnico, oltre al mantenimento di buoni standard di igiene ambientale sia nei ricoveri degli animali che negli stabilimenti di produzione, è necessario scegliere materiali adeguati come la paglia, la segatura o il truciolato che vanno cambiati in tempi brevi, mantenendo sempre gli ambienti in ottime condizioni.